venerdì 30 settembre 2011

31 Ottobre 943 ore 19.00 52° giorno di prigionia

Mie Anita e Pupetta, se avrete la fortuna di leggere questi foglietti, non vi troverete che dolore: ma questo non dice niente in confronto a quello che provo. Non vi sono parole per esprimerlo.
Oggi è domenica, Vigilia di Ognissanti; lo so non perché si veda qualche segno di festa qui, ma perché non ho ancora perso la nozione del tempo, ed ho un calendario. Qui non conoscono feste; anziché 12 ore di lavoro ne devo fare 18, perché la domenica si cambia il turno.
Non potete immaginare il mio stato d’animo; dopo aver fatto una settimana di notte, mi sento così spossato e depresso, sfiduciato, che se non avessi un barlume di speranza commetterei qualche pazzia.
Ah che feste! Quanti dolci ricordi della festa di Ognissanti, quanta nostalgia e quanta amarezza, vedendomi così lontano, senza vedere una chiesa, senza sentire una campana.
E di voi che ne sarà? Quante lacrime avrai versato Anita? E quante ne dovrai versare ancora? Sei più forte di me? Resisterai? Ah…io mi sento male, e se Iddio non mi aiuta, il mio cuore si spezzerà, non resisterò tanto tempo.
In questa settimana non ho fatto altro che guardare le vostre fotografie, baciarle e piangere.

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