lunedì 18 marzo 2013

12-2-44 dalla nonna

Berardo mio caro, ho ricevuto due lettere. Intesi tua ottima salute come pure è di noi tutti. Son già 5 mesi e 7 giorni che non ti vedo e mi paiono anni, eppure chissà quanti ne dovranno passare in queste condizioni, ma bisogna rassegnarci alla volontà di Dio che solo dà la forza di sopportare questa grossa croce, andandolo a ricevere ogni mattina. Ora ti racconterò un fatto a me successo dopo la tua partenza. Io l'ho saputo subito che sei prigioniero e immagina le mie condizioni. Non ero più capace nè di andare a letto, nè di mangiare. Non facevo che prendermi Agnese e piangere assieme, e in queste condizioni ero ridotta che non mi reggevo neppure in piedi. Una sera andai fuori con la pecora assieme ad Agnese e quando fui là sono svenuta. Ma io vedevo tutto e sentivo tutto. Agnese mi veniva per sollevarmi e piangeva e io feci un esame e vedevo Agnese sola al mondo. da quel giorno mi misi a mangiare e a farmi forza, e pregare il Signore che mi ha dato la rassegnazione. Ora sento il bisogno di vivere per te e per Agnese. Ti mando il calendario. Ti bacio tua Anita
(ricevuta il 28-3-44)



rassegnazione, intesa come accettazione di una situazione che non si può cambiare. rassegnazione che significa pazienza, saper aspettare, avere fiducia che prima o poi le cose saranno diverse. e non sempre e necessariamente perchè le cambiamo noi. non sempre si può. avere fede. fede che andrà meglio, che finirà il periodo buio. credo sia una grande lezione anche questa, oggi, che viviamo nel mondo del tutto e subito, dell'impazienza e dei giorni che corrono più veloci dell'orologio.

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